Agenda del sol

Oggi ho consultato la Piedra del sol per verificare i miei impegni, ma come al solito i sacerdoti me l’hanno tutta sporcata con i visceri dei sacrificati. Non si vede il mese di maggio per i prossimi sei o sette secoli. Inutile spiegargli che questo è il periodo delle conferenze e ho preso due appuntamenti a breve con Jahvé e Shiva. Niente da fare, mi rubano il calendario, ci sacrificano sopra e dopo mi tocca metterlo a mollo nell’acqua ossigenata per due o tre giorni. Intanto devo prendere impegni via sms. Tra meno di due secoli la Piedra del sol sarà totalmente inutilizzabile, già non si leggono i nomi di quasi tutti gli anni. Mi sa che ho bisogno di riposo, accetterò l’invito di Anubi per due settimane in Egitto. In fondo è un buon diavolo, basta portargli due o tre ossi da sgranocchiare ed è molto di compagnia, davvero uno sciacallo di buon cuore. Se lo scoprono i sacerdoti me lo acchiappano e lo sacrificano subito.  Sono un po’ esaltati, quando ho detto che sarei partito mi hanno attrezzato una barchetta piena di serpenti per rendermi più piacevole la traversata. Non ho capito se pensano che me li devo mangiare a colazione o che cos’altro ci dovrei fare, ma nel frattempo ho prenotato l’aereo. Vai e torni senza problemi e ti danno pure le pantofole di feltro, che sono sempre comode quando vai in medio oriente (i templi sono un po’ zozzetti da quelle parti e mi schifo di sporcarmi i piedi). I fedeli e i sacerdoti, in attesa che io parta, gemono e si lagnano e mi devono mettere i tappi nelle orecchie, se no non riesco a dormire. Questa piramide è piena di spifferi e le voci esterne rimbombano. Vivere in Messico è diventato davvero complicato.

Diritto di proprietà intellettuale

Mi ha detto Kukulcan che c’è uno che governa i Toltechi e si fa chiamare con il mio nome. Chiaramente è un truffatore, basta vedere la foto sulla carta di identità. Così grasso com’è, più che piumato sembra un serpente piombato! Questi indigeni non hanno proprio alcuna cura per la loro immagine, giusto un cretino come Moctezuma poteva credere che quello spagnolo là fossi io tornato dall’esilio. Sta di fatto che per la terza volta questo mese mi è toccato tornare alla SIAE per lamentarmi. Io pago la quota ogni anno, in piume e pezzi d’oro sonante, e loro non fanno niente contro questi semidei che usurpano il mio nome… L’anno prossimo faccio lo sciopero fiscale.

La notte a Teothiuacàn

La sera a Teothiuacàn profuma di mais dolce e la mia amata sorella Tezcatlipoca si spazzola i lunghi capelli al fresco vento della sera. I nostri sacerdoti hanno appena smesso di sacrificare in nostro onore e l’odore persistente del sangue disturba il nostro sonno, nonostante tutti i fiori e le piume che gli mettono intorno. Quasi sempre riusciamo comunque a dormire lunghi sonni tranquilli, uno accanto all’altra, sulla stuoia di lunghe foglie flessibili, mentre gli Aztechi giocano alla pelota.
Fortunato il giorno in cui potremo camminare tra le foglie mano nella mano, liberi bersagli di un rapido volo di pappagalli.

Mala tempora

Bollettino meteoCi hanno svegliato di nuovo con tutte quelle urla e tamburi prima dell’alba (che popolo agitato).
Hanno sacrificato anche oggi, non hanno capito che la cosa mi disgusta. Ho visto dalla fessura della mia piramide che organizzavano un’altra processione per questo pomeriggio, con piume e ventagli. Allora li ho trasformati tutti in scimmie. La devono smettere di confondermi con Tezcatlipoca e sacrificare a me come se fossi lei! Anche se conviviamo. Consulterò la piedra del sol per vedere se mi avanza qualche giorno libero per andare a fare una vacanza dal capellone libanese. Mi dicono che se la passa male e che il governatore sta tagliando un sacco di alberi e ha ordinato venti catini per lavarsi le mani. Certo, lui con il fatto che lavora in medio oriente gli contano doppio i contributi e se ne va in pensione poco dopo i trent’anni. Quanto è difficile fare il Dio al giorno d’oggi…